12 Nov 22enni in pensione a 71 anni!
OCSE e INPS prevedono lo stesso scenario
Le stime OCSE sul futuro pensionistico dei giovani confermano la crescente importanza della previdenza complementare. L’Ocse, nel rapporto “Pensions at a glance” di fine 2023, sostiene che i giovani 22enni che iniziano a lavorare oggi rischiano di andare in pensione a 71 anni.
Ciò è dovuto a un progressivo aumento dell’aspettativa di vita che, sempre secondo l’Ocse, in Italia è di 82,7 anni. Anche l’INPS conferma lo stesso scenario: i giovani lavoratori devono contribuire per almeno 50 anni prima di ricevere l’assegno pensionistico.
Non esiste, però, solo il rischio di andare in pensione “tardi”, ma anche quello di ricevere un reddito “inadeguato” per effetto dei cambiamenti del mercato del lavoro (es. carriere discontinue) e, di conseguenza, di una contribuzione insufficiente.
La previdenza complementare
La previdenza complementare quindi diventa ancora più importante per le trasformazioni demografiche e del mercato del lavoro.
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